Gauss: "E' bizzarro e ingiusto [...] il fatto che si nasce in una determinata epoca e, volenti o nolenti, vi si resta imprigionati: un esempio calzante della penosa accidentalità dell'esistenza. Così uno ha un vantaggio spropositato rispetto al passato e diventa lo zimbello del futuro". Humboldt: "Anni fa ho visto il primo pallone nei cieli di Germania. Beato chi c'è salito allora. Quando non era più un miracolo, ma non ancora qualcosa di terreno. Come la scoperta di una nuova stella".
Divertente è divertente, certo deve un po' piacere il genere, ma Kehlmann riesce con una naturalezza e un'ironia a dir poco invidiabili ad affrontare l'esperienza umana di questi due personaggi a prima vista per niente accessibili. Volevo trovare una citazione che mi colpisse più delle altre, ma alla fine mi sono accorta di averne trovate troppe perciò chiudo con questa frase riferita alla noiosità e alla quasi assente appetibilità dei diari di viaggio di Alexander von Humboldt: "solo chi racconta delle buone storie diventa un viaggiatore famoso".
* La misura del mondo / Daniel Kehlmann. - Milano : Feltrinelli, 2006. - 254 p. ; 23 cm. - (I narratori). - ISBN 8807017024
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