sabato 14 settembre 2013

Ah si!

Tornare a casa in macchina, da sola, con i pensieri ritmati da Prince "Sign of The Time". Entrare in casa e vedere, in fondo al corridoio, il proprio riflesso. Vedere il vestito, i tacchi, lo smuoversi di un orecchino. E lì davanti allo specchio riascoltare dentro di sé il nastro di un racconto. Sentirne di nuovo l'assoluto vuoto. Avvertire di nuovo la fitta di delusione per la scoperta di bugie nuove e vecchie. Di bugie inutili. Di modi superficiali di fare e di modi egocentrici di raccontare. E allora sempre lì davanti col vestito nero e i tacchi guardarsi, sorridersi e pensare che ci saranno altre uscite, altre musiche e altre fitte, altre bugie ma ci sarà sempre una sola persona che può decidere. Si chiama Francesca quella persona lì. Quella che può decidere se accettare o meno. Stasera per esempio si sorride e va a dormire. Ah si, non ve l'ho detto, ha deciso che non accetta.

mercoledì 24 luglio 2013

il solletico sul naso

"La nostra cameriera Rosa fa l'amore nel bosco con Nello, mentre Pippone fa l'amore con la Beppa.
- Cosa fanno quando fanno l'amore?
Zeffirino disse che Pippone faceva l'amore tutte le sere dietro i cespugli e che se volevo andare a vedere lui mi ci portava. La Beppa è la moglie di Cencetti che ha cinque figli e uno si chiama Corpoliscio perché ha il corpo liscio.
- Come si fa a fare l'amore?
Zeffirino disse che l'amore non ci voleva nulla a farlo e che era una cosa semplicissima.
Quando arrivammo in cima alla collina per cercare Pippone il sole stava calando. I tronchi degli alberi erano rossi dalla parte del tramonto e neri dall'altra. Mi ero tolta le scarpe anch'io e potevo udire appoggiando l'orecchio a terra, come faceva Zeffirino, dei rumori più lontani al di là dei cespugli di ginestre.
- Andiamo a vedere.
Andammo davanti al cespuglio dove facevano l'amore. Io vidi che un uomo stava sdraiato sopra una donna, lo capii questo perché ci aveva quattro piedi e la testa coperta tra i cespugli.
- Sono morti, stanno così fermi!
- Pippone ci ha quattro gambe! - disse Zeffirino e scoppiò a ridere ma una sassata in testa lo fece smettere subito. Ci mettemmo a correre giù per la collina. Avevo visto Pippone sorgere dal cespuglio e urlare e gettare sassi contro di noi. Ancora adesso stava sulla cima come un gigante che tirava sassi.
- Hai visto? - disse Zeffirino rosso in viso quando eravamo giù, - si baciavano!
Nell'aia c'erano Baby e Pasquetta e Lea e Pierino.
- Abbiamo visto Pippone e la Beppa fare l'amore!
- Davveroooo? - domandarono tutti insieme.
- Si baciavano!
- Che cosa fanno quando si baciano? - domandò Baby.
- Si toccano la lingua.
- Si toccano la lingua Pippone e la Beppa?
- Si, si, si toccano la lingua - disse Zeffirino, - li ho visti con i miei occhi.
- Si toccano la lingua quando fanno l'amore?
Pierino disse che quelle macchie sulla luna sono due innamorati che si baciano. - Non li hai visti sulla luna gli innamorati che cosa fanno?
- No - disse Baby.
- Ora ti faccio vedere... - Pierino tirò fuori la lingua e disse a Lea di tirare fuori la sua e tutti e due si misero uno di fronte all'altro e si toccarono la lingua. Lea fece un salto indietro sghignazzando e dicendo che Pierino le faceva il solletico sul naso.
- Anch'io! Anch'io! - disse Baby.
- Eccomi... - disse Pierino chinandosi all'altezza di Baby. Pierino e Baby si toccarono la lingua e poi Pasquetta e Lea si toccarono la lingua e poi io e Zeffirino ci mettemmo l'uno di fronte all'altro per baciarci. Ma poi si cominciò a fare le boccacce e a prenderci a botte e Pierino mi baciò leccandomi tutta la faccia e il collo. Anche Zeffirino cominciò a leccarmi le orecchie e si affondava tutti nella paglia.
- Sono pieni di pidocchi - disse Zeffirino berciando.
- Un altro bacio!
- Ora ti acchiappo!
Il grano era alto quasi come tutta Baby ormai e ci facevamo un varco in mezzo ridendo. Ad un tratto vidi il babbo di Pierino dall'altra parte del campo sbraitare contro di noi che calpestavamo il grano." (pp. 68-70)

* Il cielo cade / Lorenza Mazzetti. - Palermo : Sellerio, 2001. - 166 p. ; 17 cm. - (La memoria ; 282). - ISBN: 883890944X

venerdì 31 maggio 2013

spero prima

Qualche mese fa ero seduta a un tavolino di un bar. C'erano dei libri intorno a me e io ne ho preso uno. Aveva un copertina gialla. Forse speravo che il giallo, un colore così caldo, mi aiutasse un po'. Stavo male seduta a quel tavolino, nonostante il caldo, nonostante il sole, nonostante il mare vicino. Mi ricordo che ho iniziato a leggere e che ho letto lo stesso paragrafo una decina di volte con la testa che non recepiva niente e gli occhi che vedevano le parole intrecciarsi davanti, come un qualcosa di fluido che non si fermava e mi agitava ancora di più. Non ricordo niente di quel paragrafo.
Ieri sono andata in libreria a cercare un libro e a un tratto sullo scaffale ho visto una copertina gialla. L'ho riconosciuta subito. L'ho preso, aperto e ho iniziato a leggere il primo paragrafo. Le parole hanno iniziato a vorticarmi di nuovo davanti e ho sentito come un senso di capogiro e di aria che smetteva di essere fresca, di aria che iniziava a mancarmi. L'ho posato subito. Lo ha scritto uno degli autori che mi piacciono di più quel libro. Spero prima o poi di riuscire a leggerlo tutto. In quel momento mi accorgerò di aver ritrovato quello che ho perso. Un po' di fiducia.

lunedì 15 aprile 2013

si, sempre sapendo

"Perché se, come dice Michele Apicella alla fine di Bianca E' triste morire senza figli, è altrettanto vero, forse di più, che senza figli è triste anche vivere - e allora i figli li cerchi dappertutto, li scavi fuori dall'aria, li costruisci con le molecole come si costruiscono i corpi con la neve, come Geppetto con Pinocchio, e poi di questi figli di aria neve legno e molecole te ne prendi cura, li guardi e li allevi, fai qualcosa, cerchi di essere utile. Sempre sapendo che i conti non torneranno."
G. Vasta, 22 dicembre

in: A. Bajani, M. Murgia, P. Nori, G. Vasta, Presente, Torino 2012, p. 279