
Beato il mio vicino che dalle sue finestre
coglie con gli occhi i fiori che io curo,
i colori che veglio dal buio della casa.
Io penso a togliere le foglie secche
a dare l'acqua ai vasi appena serve,
devo sempre patire quando un giorno
vedo che sono morti eternamente.
Per lui sono soltanto vivi, solo belli,
non ha bisogno di saperne i nomi

Beato lui, il vicino,
che chiama il mio balcone il suo paesaggio
e che di fronte a sé tra strada e cielo
vede distintamente il mio destino.
sono uscita sul mio balcone e mi è venuta in mente questa poesia di Silvia Bre pubblicata in Marmo letta non tanto tempo fa. Ho guardato il palazzo di fronte e ho pensato che mi trovavo nel bel mezzo del paesaggio di qualcun'altro...
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