"Questa mattina, appena in piedi, mi sono guardata allo specchio. Ero un'altra: ho visto un'espressione che non conoscevo, uno sguardo che mi nascondeva qualcosa. Non ero io, o almeno non quella che riconosco volentieri; ero invece la rappresentazione di quello che vorrei evitare" (M. Vitti)
martedì 11 dicembre 2007
La rosa, di S. Aleramo
La rosa
Eccoci!
Facci posto,
oh sole!
A noi due
e ad una rosa.
Fra il mio seno
e il petto forte che amo
sta una rosa,
sola.
Oh sole,
la rosa vuol morire,
e noi
vogliam la sua agonia
tutta con nostra gioia
consacrare.
Facci posto!
Ecco,
insieme avvinti,
che la rosa non cada,
guizziamo nudi nella tua zona,
avvinghiati,
e la rosa
non ti sente,
ma noi
da te percorsi
meravigliamo
come una lunga landa
che il tuo raggio
mai prima
conosciuto avesse.
Interi ci percorri,
solo la rosa
non ti sente,
fra il madore del mio seno
e il calore dolce
del petto che amo.
Grande aperta rosea,
si sente morire,
si sfoglia,
ogni foglia
rorida molle
ci bacia,
premuta,
bruciata,
oh sole che ci accogli!
(S. Aleramo)
a volte riesco a sorprendermi di me stessa, giusto l'altro giorno dicevo che ho imparato a scegliere le mie letture e ora non riesco a trovare niente che mi colpisca, nessuna lettura che si sintonizzi sul mio canale. Guarderò un po' di TV ho pensato, peggio che mai. Allora ho spento, acceso un po' di musica e riletto qualche poesia di Sibilla Aleramo. Questa in particolare intitolata La rosa mi piace moltissimo e insieme a Nuda nel sole è tra le mie preferite, anche perché vi si intuisce e percepisce perfettamente lo straordinario fascino, quasi da incantatrice di serpenti, che questa donna molto poco convenzionale emanava. Ma il fascino si sa è cosa innata e donne come questa ne avevano da vendere..
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