Blanche e Marie. Blanche Wittman e Marie Curie. La "regina delle isteriche", il torso dentro una cassetta di legno e la donna che si è meritata due volte il Nobel. La vita, la morte e il mistero assoluto dell'amore. E tutt'intorno J. M. Charcot, il medico, il mago, un uomo "prigioniero della ragione, ma con i piedi immersi nel fango" divenuto famoso per le sue lezioni nell'Ospedale della Salpétriére, luogo quasi mitico nel quale per i suoi spettacoli era stato costruito persino un anfiteatro, un palcoscenico dove Blanche era stata per anni la protagonista assoluta e dove Jane Avril (divenuta poi famosa come musa di Toulouse Lautrec) aveva creato la sua leggendaria e vorticosa Danse des fous. E Sigmund, l'antipatico e odioso Sigmund, assistente di Charcot, più conosciuto in seguito come Sigmund Freud, uno fissato con il desiderio e con i rapporti familiari..; Pierre Curie, e Paul Langevin (il quarto amore di Marie, l'amore dello scandalo che l'aveva centrata in pieno come una stecca da biliardo fa con la palla). E poi la pechblenda e il radio che, con la sua luce fluorescente e azzurrognola, emanava un fascino strepitoso, il fascino della morte (ma questo lo si saprà soltanto in seguito).
E' la ricerca appassionata di un mondo nuovo, di un tempo nuovo, con il vecchio che ancora ti "s'incolla alle gambe" che Enquist affronta in questo libro "con uno stile così personale e plastico" che riesce ad accompagnare "durante tutto il racconto senza mai allentare la sua stretta". (D. Maraini)
"E' così che è iniziato il Novecento. Se no come avrebbe potuto proseguire e finire come ha fatto" (p. 107)
Io Enquist lo adoro, e questo libro qui, al momento, è il migliore che ho letto. Però ne ho ancora tanti da leggere, perché quando scopro un autore che mi piace così tanto me li "serbo" per i momenti tristi.. (tristi da un punto di vista del leggere chiaramente)
Il libro di Blanche e Marie / Per Olov Enquist ; postfazione di Dacia Maraini. - Milano : Iperborea, 2006. - 251 p. ; 20 cm. - (Iperborea ; 145). - ISBN 88-7091-145-4
1 commento:
E' un libro che devo assolutamente rileggere, me lo passarono qualche anno fa; mi colpì l'intreccio e la costruzione del personaggio, la psicologia femminile è difficile da descrivere. Adesso per puro caso mi sono ricordata il titolo e penso che a breve lo comprerò perché è uno di quei testi che meritano un approfondimento. C'è veramente tanta carne sul fuoco e in questi casi la prima lettura vuol dire tutto e non vuol dire niente; nel senso che quando sei molto giovane non hai una tale profondità di sguardo, tendi ad entrare in empatia con il testo perchè non hai gli strumenti per decodificare l'opera d'arte. Questi temi per forza di cose richiedono delle conoscenze pregresse perché la mancanza di una preparazione di base rischia di tradursi nella famosa scena di Sordi alla Biennale.
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