Ci sono libri per evadere, libri per approfondire, libri per rilassarsi, libri per partire. Questo di Cristina De Stefano è un libro per partire. La direzione? tutte. Lo leggi e ti ritrovi aperte davanti una miriade di strade, stradine e sentieri che veramente non riesci a decidere da che parte andare, che direzione prendere. Berenice Abbott, Ruth Benedict, Rachel Carson, Caresse Crosby, Dorothy Dandridge, Hilda Doolittle, Dorothy Draper, Amelia Earhart, Mary Frances Kennedy Fisher, Slim Keith, Dorothea Lange, Lee Miller, Josephine Nivison, Sister Parish, Dorothy Parker, Margaret Sanger, Anne Sexton, Kay Swift, Tasha Tudor e Mae West. Venti donne più o meno conosciute, più o meno sconosciute; venti donne diversissime tra loro che però in un modo o in un altro hanno lasciato un segno profondo nel loro tempo e nella società in cui si sono trovate ad operare e a vivere. Sono ritratti veloci, piccole biografie appena tratteggiate quelle che Cristina De Stefano ci regala, piccoli cammei scritti benissimo da cui partire per approfondire la storia personale e professionale di ognuna delle protagoniste. Ed è in questo senso che dico che questo è un libro per partire, perché la curiosità inevitabilmente si mette in moto e vorresti sapere più cose, approfondire, ricercare, scavare. Leggi e ti viene voglia di cercare le foto "migranti" di Dorothea Lange, la
changing New York di Berenice Abbott, le foto della modella Lee Miller che, dopo essere stata immortalata bellissima sulle pagine di Vogue e nel ciclo delle
Arlésienne di Picasso, inaspettatamente fu tra le prime ad entrare nei lager nazisti appena aperti documentandone i volti, gli spazi, gli ambienti; guardare i quadri di Josephine Nivison moglie del ben più famoso Edward Hopper e il mondo fantastico e quieto delle illustrazioni di Tasha Tudor; di leggere le poesie visionarie di Hilda Doolittle oppure quelle scandalose di Anne Sexton; di entrare anche solo con la fantasia nelle stanze arredate da Sister Parish e Dorothy Draper o nei salotti mondani dell'eccentrica Caresse Crosby o della sofisticatissima Slim Keith; di ascoltare le battute al vetriolo di Dorothy Parker o la musica elegante di Kay Swift il grande amore di George Gershwin; di sentire il vento nei capelli volando sull'aereo della bellissima Amalia Earhart; di sentire i sapori dei cibi dell'inventrice del food-writing Mary Frances Kennedy Fisher; di approfondire le battaglie davvero antesignane sui pesticidi e sulla contraccezione di due donne coraggiosissime come la biologa Rachel Carson e Margaret Sanger; di leggere i libri dell'antropologa Ruth Benedict (e del suo amore Margaret Mead) e infine di vedere i film hollywoodiani della bellissima ma sfortunata Dorothy Dandridge e della dissacrante e divertentissima Mae West.
Si parte con questo libro e - cosa straordinaria - non si arriva da nessuna parte, ogni nome, ogni collegamento fa immediatamente ripartire l'immaginazione, fa riaccendere la curiosità e la voglia di trovare qualcosa di più. Ecco io non credo si possa chiedere davvero di più a un libro.
Vi lascio con le parole di Mae West:
Cose che non farò mai:
- Prendere l'uomo di un'altra donna. Non intenzionalmente voglio dire...
- Cercare di essere diversa da quello che sono in ogni momento, pubblico e privato, tranne sulla scena o sul set...
- Cucinare, cucire, lavare i piatti, pelare le patate, mangiare cipolle, rosicchiarmi le unghie.
- Indossare calze bianche o far parte di una colonia di nudisti.
- Amare l'opera, il numero tredici, lo Jodel, gli spaghetti freddi, i topi, i serpenti, gli uomini che si radono la nuca, o le banane troppo mature.
- Preoccuparmi delle persone che fischiettano nei camerini o dei conti stratosferici.
- Interpretare parti di madre, parti tristi o stupide, parti di moglie virtuosa, tradita o roba del genere. Compatisco le donne deboli, buone o cattive che siano, ma non mi piacciono. Una donna dovrebbe essere forte sia nella bontà che nella cattiveria.
- Andare matta per la musica classica, i panini, il fumo dei sigari, i posti che sanno di ospedale, e lo smalto nero per le unghie.
- Entusiasmarmi per i night-club... la borsa, il badminton, le creme per sviluppare il seno.
- Andare in visibilio per le orchidee, le lettere d'amore anonime, le cartoline ricordo, i terremoti, i braccialetti da schiava, o i letti col materasso duro.
- Lasciarmi importunare da un usuraio scozzese o da un uomo che parla con la lisca fra i denti.
- Pensare male di qualcuno senza avere delle prove concrete o credere che sia inutile lottare contro il cosiddetto fato - quell'impostore!
- Camminare quando potrei stare seduta, o stare seduta quando potrei stare distesa. Credo di dover conservare la mia energia per le cose importanti.
- Scrivere una storia che non sia maliziosa, poiché sono convinta che l'ingenuità non è di chi fa l'ingenuo.
- Sposare un uomo troppo bello, un uomo che beve troppo o che non sa reggere l'alcol come un gentiluomo, un uomo facile da conquistare, facile vittima delle tentazioni - a meno che non sia a condurre il gioco
[...per alcuni versi da stampare e appendere sopra il comodino]
* Americane avventurose / Cristina De Stefano. - Milano : Adelphi, c2007. - 197 p. - (La collana dei casi ; 72). - ISBN: 9788845922107
1 commento:
Spero di leggerlo presto, allora! Grazie di avermene parlato!
gip
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