lunedì 12 ottobre 2009

nord-est (buoni motivi per)

Quando arrivi alla stazione di Padova ti accolgono una con la frangetta cortissima e gli emo, praticamente con un bicchiere di franciacorta in una mano e un caffè Pedrocchi nell'altra. Poi paghi il biglietto e vai a vedere il commesso di Melbook, tempo due ore e arriva pure lo spritz, a ruota la Marisa che insieme alla Risotta ti regala una cosa di cioccolato che scoglierebbe anche i sassi. Poi arrivi a casa Trattorini e lì in programma c'era un vino solo che non c'era tempo. Casa Splendidi è splendida e lì ci trovi: una gatta rossa e riccia che è proprio come te la immaginavi però meglio, un marinaio alto alto che è come te lo immaginavi però meglio, la stessa con la frangetta che è come te la immaginavi però meglio, una Splendida che è come te la immaginavi però meglio, uno Splendido che è come te lo immaginavi però meglio, tre che non te li immaginavi perché non li conoscevi però sono meglio anche loro. Ci sono inoltre baccalà, sarde, seppie, polenta, verdure, carciofi, vini bianchi, rossi, vinsanti, cantucci, grappe e nocini. L'unica cosa brutta è che il tempo vola e ti ritrovi che devi salutare tutti e andare via.
Di notte ci sono le Trattorini che trattorinano e la mattina non vi fate problemi se vi siete dimenticati la spazzola perché c'è la Sofia che vi pettina, ma con amore, mentre la Livia vi guarda fissa negli occhi. Colazione celestiale dalla Marisa e poi su e giù sull'autostrada Padova Bologna Bologna Padova così impari tutte le uscite. Io ho imparato solo quella di Altedo perché nel mezzo chiacchieravo e non stavo attenta. A Bologna in realtà peschi la carta dello "scendi qui e torna a Firenze" però ti dispiace troppo e allora torni indietro e tanto che sarà mai un'ora in più di treno stasera? Infatti non è niente. Torni indietro ma non ti fermi a Padova vai a Vicenza a casa della Splendida mamma della Splendida per un altro pranzetto leggero. Poi uno sguardo ad un quaderno di ricette e via un giro in centro dove c'è un mercatino. Lì ci trovi un'edizione Gallimard del 1927 delle Chroniques di Marcel Proust ancora intonsa e soprattutto un cappello di lana cotta col fiocco laterale che "perché non ce lo compriamo tutte e tre uguale?" Ci sono le prove fotografiche. Il tempo di un caffè e poi il treno si prende davvero e si torna. Però un po' dispiace.

Oggi il weekend è finito, per solidarietà si comincia la dieta e (missione compiuta!) ci si può finalmente togliere le lenti a contatto.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

che bello... questi sono ottimi motivi!

Unknown ha detto...

io ti voglio bene! che bello questo post!!! :)

fatacarabina ha detto...

mi spiace un casino non aver partecipato anche alla sezione domenicale, anche tu sei meglio :)) e sei bellissima , dentro e fuori

splendidi quarantenni ha detto...

E' stato bello. Molto.

Anonimo ha detto...
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Anonimo ha detto...
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