giovedì 16 dicembre 2010

lunga e diritta

correva la strada, l'auto veloce correva...

E succede che ti ritrovi a piedi per strada. La giornata di sole e delle ore per vagare a naso in su, fare un po' di foto e cercare regali di Natale anche se veri regali non sono mai. E succede allora che a un tratto ti arriva lontanissima una voce, una chitarra e una canzone bella, triste e al tempo stesso ritmata. Allora inizi a calcolare i passi che ti separano da quella voce, inizi a calcolare i passi che ti sono concessi prima e dopo quella voce per poter ascoltare tutta la canzone. Rallenti un po' perché i passi prima sono tanti, mentre dopo c'è subito da attraversare e svoltare l'angolo. Rallenti e la voce ti diventa una figura e presto ti diventa un volto. Un tipo seduto a terra, gli scarponcini che battono il ritmo, la giacca verde bottiglia e i jeans. Un bel tipo, giovane. Il viso simpatico, aperto. Arrivi vicino e la mano inizia a cercare tutti gli spiccioli che hai in tasca. Arrivi vicino e ti fermi. Tu e lui soli in mezzo ai migliaia che sono in giro per la città e per il Natale. Lui che ti guarda e finisce la canzone, tu che lo guardi e ti godi gli ultimi accordi e le ultime parole. Sopra il sole. Poi ti abbassi gli metti le monete nella custodia della chitarra e fai per andare. Solo che ti giri e vedi che un taxi è fermo accanto a te, fermo perché tu eri piantata proprio nel mezzo della strada ad ascoltarti la canzone come se tutto intorno si fosse fermato. Ti volti e il il ragazzo col giubbotto verde ti guarda, ti regala un sorriso largo e ti fa l'occhiolino. E tu gli sfoderi uno di quei sorrisi che lo sai da sola che ti è uscito proprio bello, di quei sorrisi che anche gli occhi brillano. Poi il pomeriggio non poteva che essere in discesa, alcune foto, tanti passi, quasi nessun regalo.

Al tassista lo ringrazio perché con un colpo di clacson avrebbe rovinato tutto e invece non l'ha fatto.

2 commenti:

Raffa ha detto...

Era un tassista soul :-)

simple ha detto...

Anche i tassisti hanno un'anima.
:)