"Questa mattina, appena in piedi, mi sono guardata allo specchio. Ero un'altra: ho visto un'espressione che non conoscevo, uno sguardo che mi nascondeva qualcosa. Non ero io, o almeno non quella che riconosco volentieri; ero invece la rappresentazione di quello che vorrei evitare" (M. Vitti)
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sabato 20 ottobre 2012
cose che si sentono
In questi giorni ho sentito una cosa, che il 20 ottobre sarà per sempre il giorno più difficile da superare. L'anno scorso mi ero illusa, ma quest'anno no, quest'anno nessuno sconto.
giovedì 3 maggio 2012
una cornice
Dei miei disegni so tutte le storie. Le storie di quando sono stati fatti e le storie di come sono arrivati fino a me. Per ognuno ho un affetto diverso e un legame diverso.
Poi ce n'è uno che stasera è tornato e che invece è un pezzettino di vita. Un pezzettino che fa male guardare ma che che adesso è bello avere di nuovo vicino. A un solo tiro di sguardo. Non il disegno più bello forse, sicuramente non il più apparentemente prezioso ma un pezzetto grande di quello che sono adesso e di quello che non potrò essere mai più.
Grazie a Evelyn che stasera mi ha fatto la sorpresa ora gli trovo una cornice bella e vado avanti. Che pensare e ripensare fa male agli altri, ma le azioni sempre e comunque di impulso hanno fatto male a me per tanto tempo.
domenica 1 aprile 2012
e invece no
Sono giorni belli questi, di quelli belli della bellezza della spensieratezza. Con le persone che mi chiedono cosa ho, perché secondo loro ho un sorriso troppo bello. Che impressiona di più un sorriso troppo bello di due occhi cerchiati di rosso. E io mica lo so che ho, anzi sto mentendo perché lo so perfettamente che ho. Ho che sto bene, sto bene con me, mi guardo allo specchio più volentieri, ascolto le parole,guardo le cose e mi piacciono le persone. Mi compro i vestiti e mi sta bene quasi tutto. Mangio sano e regolare e non sono mai stanca. E poi non mi drogo, no. Tranquilli. Che tutti mi stanno chiedendo anche che droga prendo. Me l'ha chiesto il domi, me l'ha chiesto il mio collega, me l'ha chiesto un utente della biblioteca, me l'ha chiesto stasera un mio amico e ieri me l'ha chiesto anche il dottore con cui ci parlo subito dopo che gli avevo detto una cosa particolarmente ispirata. E dire che io mi sento ispirata sempre e robe intelligenti ne sparo a raffica. Strano che me l'abbia chiesto in effetti. No non mi drogo, o forse si. Ma col piffero che ve lo dico cosa prendo, che poi ne volete tutti. E invece no.
sabato 25 febbraio 2012
a volte incontri le persone rare
Oggi a metà pomeriggio mi sono ritrovata a piedi, senza giacca in un bel viale di Firenze. C'era una tale primavera nell'aria che mi sono comprata un gelato. Poi mentre camminavo per tornare alla macchina mi è venuto un sorriso, uno di quei bei sorrisi che ti vengono quando stai bene e all'improvviso pensi a una cosa bella che ti rende contenta, di quei sorrisi grandi che sbocciano proprio. Solo che camminavo, avevo il gelato in mano e mi sono ritrovata con questo sorriso sfacciato in faccia mentre in direzione opposta arrivava un tipo, uno che me lo sono trovato davanti a tradimento. E allora mi è sembrato talmente sfacciato il sorriso che avevo stampato in faccia che ho fatto una smorfia, una cosa tipo mi sono morsa un labbro, la lingua,aiuto mi prude il naso e se ci penso mi è entrato anche un moscerino in un occhio. E niente ero quasi sicura di averla scampata, di aver rivestito il sorriso, solo che lui, il tipo, mi ha fermato e mi ha detto di sorridere, che sono belle le persone che sorridono. Sono più belli delle smorfie i sorrisi, mi ha detto.
Io l'ho guardato e allora si che gli ho sorriso. Mi brillavano anche gli occhi.
Io l'ho guardato e allora si che gli ho sorriso. Mi brillavano anche gli occhi.
venerdì 4 novembre 2011
pensierino delle 17 e 17 mentre guidavo e uno alla radio mi cantava che nessuno è come me
Prima guidavo e ho pensato questo. Le persone sensate sono sensate, soppesano bene le cose, i pro, i contro, fanno programmi realizzabili e poi li realizzano. Le persone sensate sono sensate, sono brave, coi loro programmi e i loro calendari. Solo che io credo che ogni tanto ci vogliano le pazzie, i colpi di testa, perché sono quelli che fanno sorridere davvero e fanno percepire e far percepire agli altri i sentimenti più belli. Io prima pensavo e mi sono detta che le pazzie sono proprio necessarie perché altrimenti rimane il magone dentro. Ho pensato, me lo sono detto e ho sorriso.
mercoledì 27 luglio 2011
impenetrabile
Sono i momenti della mia bolla, quando mi siedo a terra e mi perdo nei miei pensieri rallentando il respiro. Quando la mia solitudine è cercata e voluta e non è una fuga. Quando le labbra sono più facilmente piegate in un sorriso e semplicemente mi trovo bene con me. Quando le note mi si avvolgono intorno e sento il ritmo della musica accordarsi col mio ritmo. Quando sento le piante dei piedi e i palmi delle mani che cercano il pavimento.
Oggi, prima.
Oggi, prima.
sabato 16 luglio 2011
giornata del cazzo (scusate ma non trovo altro titolo)
Stanotte si è suicidato un ragazzo che viene tutti i giorni in biblioteca da me. Ieri ci siamo salutati, giovedì ci siamo salutati, mercoledì ci siamo salutati, martedì o lunedì gli ho fatto un prestito interbibliotecario e ci siamo scambiati due battute, la settimana scorsa ci siamo salutati tutti i giorni e mi sembra che gli ho fatto anche la cazziata amichevole che non si entra da quella porta lì ma da quella giù. E così è andata per settimane e per mesi, per anni forse. Tra poco ci laureavamo. Che alla fine li vedi per tutto il loro percorso di studi che ti sembra di laurearti di nuovo anche a te quando succede. Nove su dieci te li vedi arrivare con lo spumante, i bicchierini di plastica e il vestito bello un'ora dopo aver finito la discussione. E a noi piace moltissimo questo perché ti senti di aver creato una casa, un luogo dei rapporti oltre che dello studio. Ecco stanotte questo ragazzo qui ha avuto il buio e il coraggio per dire io scendo, che un coraggio della madonna ci deve volere in quel momento lì. Stamattina ce ne sono altri alla macchinetta del caffé, chi con gli occhi cerchiati di rosso, chi con lo sguardo nel vuoto, chi invece incazzato come una belva.
Con le mie colleghe siamo qui e c'è un'aria strana. Per l'ennesima volta ti accorgi che la gente ti frega con un sorriso. Perché Francesco a me ha sorriso tutta la settimana. Forse tutti avremmo dovuto guardargli un po' di più gli occhi.
Con le mie colleghe siamo qui e c'è un'aria strana. Per l'ennesima volta ti accorgi che la gente ti frega con un sorriso. Perché Francesco a me ha sorriso tutta la settimana. Forse tutti avremmo dovuto guardargli un po' di più gli occhi.
venerdì 15 luglio 2011
chi trova un'amica trova un tesoro
Apro la posta e niente volevo dirvi a tutti che io ho delle belle amiche. Ma belle proprio. Senza aggiungere troppe parole che a volte le parole sono superflue sono proprio belle. Belle belle.
martedì 17 maggio 2011
te quiero (con stranezza)
Prima ero distesa sul divano al leggere e all'improvviso senza un motivo apparente mi è venuta in mente una poesia di Mario Benedetti. La cerco e nel cercarla ritrovo che Mario Benedetti è morto un oggi di due anni fa. Non mi voglio fare domande ma la vita a volte in qualche modo ti cerca i pensieri e i ricordi.
Te quiero
Tus manos son mi caricia
mis acordes cotidianos
te quiero porque tus manos
trabajan por la justicia
si te quiero es porque sos
mi amor mi cómplice y todo
y en la calle codo a codo
somos mucho más que dos
tus ojos son mi conjuro
contra la mala jornada
te quiero por tu mirada
que mira y siembra futuro
tu boca que es tuya y mía
tu boca no se equivoca
te quiero porque tu boca
sabe gritar rebeldía
si te quiero es porque sos
mi amor mi cómplice y todo
y en la calle codo a codo
somos mucho más que dos
y por tu rostro sincero
y tu paso vagabundo
y tu llanto por el mundo
porque sos pueblo te quiero
y porque amor no es aureola
ni cándida moraleja
y porque somos pareja
que sabe que no está sola
te quiero en mi paraíso
es decir que en mi país
la gente viva feliz
aunque no tenga permiso
si te quiero es porque sos
mi amor mi cómplice y todo
y en la calle codo a codo
somos mucho más que dos.
(per te)
Te quiero
Tus manos son mi caricia
mis acordes cotidianos
te quiero porque tus manos
trabajan por la justicia
si te quiero es porque sos
mi amor mi cómplice y todo
y en la calle codo a codo
somos mucho más que dos
tus ojos son mi conjuro
contra la mala jornada
te quiero por tu mirada
que mira y siembra futuro
tu boca que es tuya y mía
tu boca no se equivoca
te quiero porque tu boca
sabe gritar rebeldía
si te quiero es porque sos
mi amor mi cómplice y todo
y en la calle codo a codo
somos mucho más que dos
y por tu rostro sincero
y tu paso vagabundo
y tu llanto por el mundo
porque sos pueblo te quiero
y porque amor no es aureola
ni cándida moraleja
y porque somos pareja
que sabe que no está sola
te quiero en mi paraíso
es decir que en mi país
la gente viva feliz
aunque no tenga permiso
si te quiero es porque sos
mi amor mi cómplice y todo
y en la calle codo a codo
somos mucho más que dos.
(per te)
mercoledì 11 maggio 2011
thank you
Oggi c'era il il sole, la strada verso il Chianti, la primavera calda e il vento dal finestrino. Alla radio c'era Thank you e in faccia un mezzo sorriso. Tutto il resto in quel momento lì contava proprio poco e all'improvviso mi sono accorta che ogni tanto potevo anche mandarlo simpaticamente a quel paese. Pure senza rimpianti. E allora sì che il sorriso è diventato bello, rotondo.
(ironicamente con dedica)
(ironicamente con dedica)
lunedì 10 gennaio 2011
sostegno
Di notte ti ritrovi seduta a terra a pensare. Di nuovo la testa appoggiata al cuscino del divano e il soffitto da giù. Il lampadario. La luna di carta. L'angolo della libreria. La Egle. Ti ritrovi a osservare da fuori un corpo troppo piccolo per contenere tutte le emozioni, tutte le paure, tutte le cose che si sono accumulate negli ultimi mesi. Ti chiedi come faccia la pelle a resistere lì. Immobile. Neanche arrossata. Come possa fare a non far trasparire niente. Come se sotto non si agitasse nulla, mentre tu senti tutte le onde del mondo. Più che le onde, le tempeste.
Un attimo e ti ritrovi a condividere una paura, un momento. A condividere tante paure, tanti momenti. Ti ritrovi a raccontarti e a nasconderti. Un attimo. Un attimo e ti arriva una parola: sostegno. Io quel sostegno lì non lo chiederò. Lo so già. Non lo chiederò se non nella risata di una sera, nella canzone di una notte o in un abbandonarsi allo scherzo. Non lo chiederò perché di natura sono così, alla fine introversa nel mio essere me. Ma quella parola, quell'offerta, quel momento di condivisione distante sono stati un attimo prezioso. Adesso è il tempo della camminata di mattino presto. Il tempo delle rivoluzioni che non servono e delle decisioni che servono. Il tempo di una cosa alla volta, di un passo alla volta. Anzi di tutti i passi ma fatti uno alla volta. Altrimenti si cade. Adesso è il tempo di trovare i coraggi. Adesso è il momento di un respirone di aria frizzante. Il momento di provare a essere dura nello scegliere e tenace nell'andare avanti. Perché hai ragione perfettamente tu. Io lo so dentro di me cosa voglio e lo so anche benissimo.
Intanto venerdì torno dal dottore con cui ci parlo. Ci torno con l'eredità di quel mercoledì terribile, con tante cose pensate e sentite in questi giorni e in queste notti. Non so neanche cosa cercherò, meno ancora cosa troverò. So che arriverò lì e metterò in fila davanti a me stessa, a voce alta quello che fino ad adesso mi sono detta soltanto nella testa. Mi devo ricordare i fazzolettini.
Un attimo e ti ritrovi a condividere una paura, un momento. A condividere tante paure, tanti momenti. Ti ritrovi a raccontarti e a nasconderti. Un attimo. Un attimo e ti arriva una parola: sostegno. Io quel sostegno lì non lo chiederò. Lo so già. Non lo chiederò se non nella risata di una sera, nella canzone di una notte o in un abbandonarsi allo scherzo. Non lo chiederò perché di natura sono così, alla fine introversa nel mio essere me. Ma quella parola, quell'offerta, quel momento di condivisione distante sono stati un attimo prezioso. Adesso è il tempo della camminata di mattino presto. Il tempo delle rivoluzioni che non servono e delle decisioni che servono. Il tempo di una cosa alla volta, di un passo alla volta. Anzi di tutti i passi ma fatti uno alla volta. Altrimenti si cade. Adesso è il tempo di trovare i coraggi. Adesso è il momento di un respirone di aria frizzante. Il momento di provare a essere dura nello scegliere e tenace nell'andare avanti. Perché hai ragione perfettamente tu. Io lo so dentro di me cosa voglio e lo so anche benissimo.
Intanto venerdì torno dal dottore con cui ci parlo. Ci torno con l'eredità di quel mercoledì terribile, con tante cose pensate e sentite in questi giorni e in queste notti. Non so neanche cosa cercherò, meno ancora cosa troverò. So che arriverò lì e metterò in fila davanti a me stessa, a voce alta quello che fino ad adesso mi sono detta soltanto nella testa. Mi devo ricordare i fazzolettini.
martedì 4 gennaio 2011
sul filo
Io sono una che i propositi è inutile che li scrivo perché tanto non li seguo. Anche al lavoro programmo in maniera sprogrammata cambiando come serve le idee, i comportamenti e i meccanismi. A volte è utile, a volte meno.
Quindi adesso sarebbe assolutamente senza senso scrivere qui i miei propositi per quest'anno che è appena iniziato. So che il 2011 cambierà radicalmente le cose e so adesso che il 2011 dovrà insegnarmi l'equilibrio tra il più grande sogno e il più grande dolore che potevo avere e che il 2010 si è preso la briga di lasciarmi addosso. So che adesso non dovevo scrivere niente perché la luna dopo essere passata davanti al sole ha creato un vuoto nella mia pancia e nella mia testa. So che adesso stacco. Per oggi. Per qualche ora.
Sono rientrata al lavoro e sono tornata qui. Domani prendo l'asta e salgo sul filo. Passo dopo passo sperando di non cadere. Anche se è tutta una finzione questa perché so benissimo che ce la faccio.
Un abbraccio a tutti, più forte e più bello per quelli a cui voglio bene.
Quindi adesso sarebbe assolutamente senza senso scrivere qui i miei propositi per quest'anno che è appena iniziato. So che il 2011 cambierà radicalmente le cose e so adesso che il 2011 dovrà insegnarmi l'equilibrio tra il più grande sogno e il più grande dolore che potevo avere e che il 2010 si è preso la briga di lasciarmi addosso. So che adesso non dovevo scrivere niente perché la luna dopo essere passata davanti al sole ha creato un vuoto nella mia pancia e nella mia testa. So che adesso stacco. Per oggi. Per qualche ora.
Sono rientrata al lavoro e sono tornata qui. Domani prendo l'asta e salgo sul filo. Passo dopo passo sperando di non cadere. Anche se è tutta una finzione questa perché so benissimo che ce la faccio.
Un abbraccio a tutti, più forte e più bello per quelli a cui voglio bene.
giovedì 16 dicembre 2010
lunga e diritta
correva la strada, l'auto veloce correva...
E succede che ti ritrovi a piedi per strada. La giornata di sole e delle ore per vagare a naso in su, fare un po' di foto e cercare regali di Natale anche se veri regali non sono mai. E succede allora che a un tratto ti arriva lontanissima una voce, una chitarra e una canzone bella, triste e al tempo stesso ritmata. Allora inizi a calcolare i passi che ti separano da quella voce, inizi a calcolare i passi che ti sono concessi prima e dopo quella voce per poter ascoltare tutta la canzone. Rallenti un po' perché i passi prima sono tanti, mentre dopo c'è subito da attraversare e svoltare l'angolo. Rallenti e la voce ti diventa una figura e presto ti diventa un volto. Un tipo seduto a terra, gli scarponcini che battono il ritmo, la giacca verde bottiglia e i jeans. Un bel tipo, giovane. Il viso simpatico, aperto. Arrivi vicino e la mano inizia a cercare tutti gli spiccioli che hai in tasca. Arrivi vicino e ti fermi. Tu e lui soli in mezzo ai migliaia che sono in giro per la città e per il Natale. Lui che ti guarda e finisce la canzone, tu che lo guardi e ti godi gli ultimi accordi e le ultime parole. Sopra il sole. Poi ti abbassi gli metti le monete nella custodia della chitarra e fai per andare. Solo che ti giri e vedi che un taxi è fermo accanto a te, fermo perché tu eri piantata proprio nel mezzo della strada ad ascoltarti la canzone come se tutto intorno si fosse fermato. Ti volti e il il ragazzo col giubbotto verde ti guarda, ti regala un sorriso largo e ti fa l'occhiolino. E tu gli sfoderi uno di quei sorrisi che lo sai da sola che ti è uscito proprio bello, di quei sorrisi che anche gli occhi brillano. Poi il pomeriggio non poteva che essere in discesa, alcune foto, tanti passi, quasi nessun regalo.
Al tassista lo ringrazio perché con un colpo di clacson avrebbe rovinato tutto e invece non l'ha fatto.
E succede che ti ritrovi a piedi per strada. La giornata di sole e delle ore per vagare a naso in su, fare un po' di foto e cercare regali di Natale anche se veri regali non sono mai. E succede allora che a un tratto ti arriva lontanissima una voce, una chitarra e una canzone bella, triste e al tempo stesso ritmata. Allora inizi a calcolare i passi che ti separano da quella voce, inizi a calcolare i passi che ti sono concessi prima e dopo quella voce per poter ascoltare tutta la canzone. Rallenti un po' perché i passi prima sono tanti, mentre dopo c'è subito da attraversare e svoltare l'angolo. Rallenti e la voce ti diventa una figura e presto ti diventa un volto. Un tipo seduto a terra, gli scarponcini che battono il ritmo, la giacca verde bottiglia e i jeans. Un bel tipo, giovane. Il viso simpatico, aperto. Arrivi vicino e la mano inizia a cercare tutti gli spiccioli che hai in tasca. Arrivi vicino e ti fermi. Tu e lui soli in mezzo ai migliaia che sono in giro per la città e per il Natale. Lui che ti guarda e finisce la canzone, tu che lo guardi e ti godi gli ultimi accordi e le ultime parole. Sopra il sole. Poi ti abbassi gli metti le monete nella custodia della chitarra e fai per andare. Solo che ti giri e vedi che un taxi è fermo accanto a te, fermo perché tu eri piantata proprio nel mezzo della strada ad ascoltarti la canzone come se tutto intorno si fosse fermato. Ti volti e il il ragazzo col giubbotto verde ti guarda, ti regala un sorriso largo e ti fa l'occhiolino. E tu gli sfoderi uno di quei sorrisi che lo sai da sola che ti è uscito proprio bello, di quei sorrisi che anche gli occhi brillano. Poi il pomeriggio non poteva che essere in discesa, alcune foto, tanti passi, quasi nessun regalo.
Al tassista lo ringrazio perché con un colpo di clacson avrebbe rovinato tutto e invece non l'ha fatto.
martedì 7 dicembre 2010
ma che disastro io mi maledico
domenica 5 dicembre 2010
carta
Oggi si è chiusa definitivamente una pagina. Una di quelle pagine che ci hai perso un po' di pancia, un po' di cuore e un po' di serenità a leggere. Una di quelle pagine che rimarranno a marcare un prima e dopo. Adesso sono più delle quattro e mezzo del mattino e io sono seduta sul parquet a fissare lo spigolo della libreria e a regalare a me stessa quello che in tutto questo periodo ho dovuto comprimere dentro, a regalarmi uno sfogo come si deve. Oggi si è chiusa una pagina ma io mi devo essere tagliata con la carta. E tagliarsi con la carta fa male.
Ora sono qui e penso a Laila, ai suoi occhi, alle sue parole e al suo abbraccio. E forse adesso un altro abbraccio come quello sarebbe l'unica cosa che voglio. Forse sarebbe l'unica persona che adesso vorrei abbracciare per sentire in quell'attimo la vera e perfetta comprensione delle cose. E invece non so neanche il suo numero di telefono.
Ora sono qui e ho voglia di ringraziare Raffaella, lo sa lei il perché.
Ora sono qui e penso a Laila, ai suoi occhi, alle sue parole e al suo abbraccio. E forse adesso un altro abbraccio come quello sarebbe l'unica cosa che voglio. Forse sarebbe l'unica persona che adesso vorrei abbracciare per sentire in quell'attimo la vera e perfetta comprensione delle cose. E invece non so neanche il suo numero di telefono.
Ora sono qui e ho voglia di ringraziare Raffaella, lo sa lei il perché.
lunedì 15 novembre 2010
asimmetrie
Guardando le nuvole da sopra. Che le nuvole da sopra sono diversissime dalle nuvole da sotto. Sotto le nuvole le persone sono nascoste dagli ombrelli mentre tu sei sopra uno spazio bianco con l'azzurro e il sole. Il sole che scende. Da sotto le hai viste le nuvole grigie. Le hai viste mentre le tagliavi. Ci sei passata proprio nel mezzo a quel grigio. Quel grigio che è proprio dello stesso colore di un viaggio nella direzione sbagliata. Lo stesso colore di un pensiero, di una giornata, di un momento.
Poi all'improvviso esci e ti ritrovi in mezzo a quel regalo di sole, con lo sguardo un po' fuori e un po' a quel mezzo profilo sul vetro. E non sai se a vincere sarà una lacrima o un'increspatura sulle labbra. In realtà è inutile che bari perché lo sai chi vince.
Eppure stamani il posto degli aerei era stranamente bellissimo. Luccicante. Pieno di vetri, di persone calme, di piccole cose. Alcune stelline di Natale anche se manca tanto al Natale. Un corridoio, un vetro, una luce. Da ascoltare il silenzio e pianissimo una versione lenta di Yesterday.
A volte la vita te lo dice in strani modi che è inutile che ti trattieni.
(da qualche parte h. 14.12)
Poi all'improvviso esci e ti ritrovi in mezzo a quel regalo di sole, con lo sguardo un po' fuori e un po' a quel mezzo profilo sul vetro. E non sai se a vincere sarà una lacrima o un'increspatura sulle labbra. In realtà è inutile che bari perché lo sai chi vince.
Eppure stamani il posto degli aerei era stranamente bellissimo. Luccicante. Pieno di vetri, di persone calme, di piccole cose. Alcune stelline di Natale anche se manca tanto al Natale. Un corridoio, un vetro, una luce. Da ascoltare il silenzio e pianissimo una versione lenta di Yesterday.
A volte la vita te lo dice in strani modi che è inutile che ti trattieni.
(da qualche parte h. 14.12)
lunedì 4 ottobre 2010
semplicità
Oggi, che come dice lo Splendido si festeggia Santa Mastra, una mia amica mi ha regalato questa canzone qui
ecco le volevo dire grazie e condividerla con voi che sono bellissime le nuove scoperte e soprattutto sono belli i regali così. Quelli semplicemente simple, perché illuminano.
ora mi raccomando nessuna battuta su questo Silvio che è un Silvio diverso, ecco! :)
ecco le volevo dire grazie e condividerla con voi che sono bellissime le nuove scoperte e soprattutto sono belli i regali così. Quelli semplicemente simple, perché illuminano.
ora mi raccomando nessuna battuta su questo Silvio che è un Silvio diverso, ecco! :)
venerdì 6 agosto 2010
adesso
Credo che in questo preciso istante l'aereo stia accelerando per il decollo, tra tre ore di nuovo il Portogallo. Buon agosto a tutti, io ripasserò forse un giorno da casa, ma difficilmente ripasserò da qui.
Baci, F.
giovedì 22 luglio 2010
fantastica
Io ho un'amica che lei è fantastica. A me invece quello che sembra fantastico ultimamente è che siamo diventate amiche. Ci pensavo prima.
domenica 25 aprile 2010
25 aprile

in quell’ultimo attimo,
un momento prima
che il calappio ti stringesse?
Poi ci fu il volo notturno
degli uccelli,
li occhi tuoi
che più non guardavano,
le orecchie che non udivano
le risate dei tedeschi.
M. Tobino, Al partigiano Mario Pasi (in M. Tobino, Veleno e amore, Mondadori, Milano 1974)
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