Un attimo e ti ritrovi a condividere una paura, un momento. A condividere tante paure, tanti momenti. Ti ritrovi a raccontarti e a nasconderti. Un attimo. Un attimo e ti arriva una parola: sostegno. Io quel sostegno lì non lo chiederò. Lo so già. Non lo chiederò se non nella risata di una sera, nella canzone di una notte o in un abbandonarsi allo scherzo. Non lo chiederò perché di natura sono così, alla fine introversa nel mio essere me. Ma quella parola, quell'offerta, quel momento di condivisione distante sono stati un attimo prezioso. Adesso è il tempo della camminata di mattino presto. Il tempo delle rivoluzioni che non servono e delle decisioni che servono. Il tempo di una cosa alla volta, di un passo alla volta. Anzi di tutti i passi ma fatti uno alla volta. Altrimenti si cade. Adesso è il tempo di trovare i coraggi. Adesso è il momento di un respirone di aria frizzante. Il momento di provare a essere dura nello scegliere e tenace nell'andare avanti. Perché hai ragione perfettamente tu. Io lo so dentro di me cosa voglio e lo so anche benissimo.
Intanto venerdì torno dal dottore con cui ci parlo. Ci torno con l'eredità di quel mercoledì terribile, con tante cose pensate e sentite in questi giorni e in queste notti. Non so neanche cosa cercherò, meno ancora cosa troverò. So che arriverò lì e metterò in fila davanti a me stessa, a voce alta quello che fino ad adesso mi sono detta soltanto nella testa. Mi devo ricordare i fazzolettini.
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