"Allora riassumo: l'uomo non è un angelo, e ha molta confusione in testa; si è inventato il linguaggio algebrico per avvicinarsi alla lingua degli angeli, ma normalmente quando parla (e anche quando sta zitto) è traversato da molte fantasticazioni, anche in contemporanea, che gli vengono dal fatto che ha un corpo con tutte le sue impellenze, il fatto che ha fame, ha sete, è impaziente di andare a mangiare, ha magari un ascesso a un dente che lo fa sacramentare, o il raffreddore che lo ottunde e non capisce più niente; e poi ha tutti gli umori, che gli variano ogni cinque minuti, è nervoso, poi è pacifico, ha sonno, è rincoglionito, amareggiato, disperato, poi ci sono gli altri, i discorsi degli altri, le loro coglionerie, che magari diventano un'ossessione, diventano odi e rancori da cui non si può districare, e quindi un uomo è mediamente un accavallarsi di idee, frasi sentite, rimuginamenti, antipatie, pezzi di psicologia, pezzi di libri, pezzi di malinconia per una fidanzata che non c'è più, ahimè, quando l'avevo non sapevo mi piacesse tanto, e sono io che l'ho lasciata andare, perché sono un cretino, sono un cretino, sono un cretino, non c'è rimedio, chissà lei adesso dov'è, sarà più contenta, anch'io se fossi una donna, me mi sarei piantato da un pezzo ecc. ecc. L'uomo è un gran guazzabuglio, e la Bibbia avrebbe dovuto dire che è fatto a immagine e somiglianza di un ripostiglio, dove ci finisce di tutto; e quando parla, nel suo discorso tutto questo s'insinua, tutto questo ciarpame, nel senso che ogni frase è un accumulo e ci si può trovare traccia di tante cose. Poi l'uomo impara a tenere chiuso quanto più possibile lo sgabuzzino e a tirar fuori un discorso per volta.
...] Dunque riassumendo [...] un uomo non è come un angelo, ma è qualcosa di multiplo, e la parola di cui è dotato peggiora ulteriormente la situazione, nel senso che ci convergono strati diversi, è uno sgabuzzino più o meno ordinato; gli angeli dicono che siamo delle pattumiere, loro non van tanto per il sottile, sanno dire solo la verità; e sa da una pattumiera uno cerca di tirar su qualcosa (per dirlo), ci vien dietro qualcosa attaccato, o ci vien dietro anche solo dell'immondizia e dello sporco, torsoli di mela, lische di pesce, roba avariata, ma anche ad esempio cose che a lucidarle sembrano nuove e splendenti".
Il limbo delle fantasticazioni / Ermanno Cavazzoni. - Macerata : Quodlibet, 2009. - 143 p. - (Compagnia Extra ; 11). - ISBN: 9788874622740
3 commenti:
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@paolo, non so se è il tuo genere, ma bello è bello! e martedì chiedo alla mia maestra di yoga! così poi ti faccio sapere :) baci a presto
Grazie mille, cara!
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