Non avrei mai pensato che questo piccolo libro di Čingiz Ajtmatov potesse piacermi. Non fa parte del tipo di letture che di solito prediligo. Invece ho dovuto ricredermi. E' un racconto lungo, una favola dai toni caldi e dalle atmosfere rarefatte come proprio non mi aspettavo e che mi ha piacevolmente sorpreso. Il poeta e scrittore francese Louis Aragon ha detto che Melodia della terra "è la più bella storia d'amore del mondo". Ecco io non lo so. Che sia la più bella non credo, che sia una gran bella storia però si. L'autore è bravo. Ti cattura e ti porta in un mondo lontanissimo, ti fa avvertire il caldo, l'odore della steppa, la sensazione della polvere, il fresco dei piedi nell'acqua. Ti fa vedere paesaggi sterminati e se stacchi la testa e provi ad ascoltare ti fa sentire il riso di Giamilja e forse anche la voce di Danijar. Ti fa sentire il suono della terra, la sua melodia. Ti fa assistere, proprio come il kicine-bala, alla nascita di un amore. L'autore è davvero bravo. Nascosta dalla storia ti racconta tutta una società quella dei contadini kirghisi ai primi del '900 che difficilmente ti aspetteresti in un libro così. E lo straordinario è che tutto ciò avviene con una naturalezza sorprendente. Una favola, non saprei trovare parola migliore, perché della favola ha i toni, gli sfondi, i personaggi.
Melodia della terra : Giamilja / Tschingis Aitmatov ; versione italiana di Andrea Zanzotto. - Milano : Marcos y Marcos, 2006. - 108 p. - (Le foglie ; 82). - ISBN: 8871684443
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