mercoledì 22 luglio 2009

tagliando rami secchi

E' notte, la ragazza è distesa sul divano, la musica nell'ipod è solo per lei, il ventilatore lento a smuovere l'aria, un piede appoggiato a sfiorare il pavimento. Una mano è fra i capelli a seguire il movimento delle loro onde. La necessità è quella di pensare, capire, ritrovare l'equilibrio dei proprio sentimenti. Gli occhi si chiudono ma la coscienza rimane lì vigile anche se rilassata. Poi ad un tratto un sorriso nato chissà dove e arrivato, prepotente. Un pensiero forte che solleva, un'intuizione. Capisce che può andare a dormire perché la risposta è arrivata, finalmente è lì davanti a lei, trovata per l'ennesima volta.

E' mattina, la ragazza si alza, si sente leggera, ha quella vivacità che le piace tanto. I colori sono accesi e infatti quando vede quello che si aspettava lo stomaco non si stringe, la testa non si fa vuota in un secondo, gli occhi non hanno mille spillini a bucarli. Forse in qualche angolo un po' di delusione c'è, lo sguardo però è avanti.

Su questa strada in salita, pioggia in faccia battente
cadendo dopo ogni strappo con la fronte bollente
E confidarsi al cuore, ai maghi, ai santi,
a pochi amici,
chiedendo solo un istante in cui non manca niente
E' stato un tempo lento lento lento lento lento
E' solo un gioco lento lento lento lento lento
E' come un treno lento lento lento lento lento,
e si va...


1 commento:

Anonimo ha detto...

Ho una lacuna da colmare su Pacifico. Grazie per avermelo ricordato.
:)