mercoledì 23 settembre 2009

on

Negli ultimi giorni ho pensato, ho fatto, ho pianto, sono stata gli Uffizi, ho girato per delle ore con la macchina, ho girato per delle ore con la bicicletta, ho vagato in centro, ho letto, ho ascoltato musica, ho cucinato, ho fatto il pane, ho scritto, ho elencato, ho guardato, ho taciuto, ho parlato, ho risposto, ho fatto yoga, ho pulito casa, ho osservato, ho capito, ho indovinato, ho sopravvalutato, ho sottovalutato, ho frainteso, ho costruito, ho distrutto. Negli ultimi giorni ho cercato di riempire il mio vuoto, ho cercato di riempirlo da sola, senza l'aiuto di nessuno togliendo ogni rumore inutile. Ho cercato di sfatare miti e idee sbagliate. Ieri sono stata anche due ore al telefono che per come sono fatta io questa sarebbe da segnare sul calendario.
Poi stamani mi sono svegliata prestissimo, tranquilla, il sole fuori, e allora ho preso la bici e ho deciso di recuperare un ricordo e una volta per tutte di guardarlo in volto. Ho finalmente attraversato un cancello dove dietro ci stanno tante pietre con tante foto e mi sono fermata davanti a una pietra e a una foto a un anno quasi esatto dall'ultima volta che quella foto si ricordasse ancora chi ero io. E allora ho capito che un pezzettino grosso di me è lì sotto e non lo avrò indietro più, devo solo abituarmi a non cercarlo continuamente.
Adesso ho ri-pianto e ho deciso di tornare, provando a essere un po' più forte, un po' più impermeabile, un po' più qualsiasi cosa basta solo che serva. Impegnata a non leggere dove non si legge, a non amare dove non si ama, a non dare importanza a chi non ne da a me. Ma soprattutto decisa a essere me stessa perché io diversa da così non so essere, con le pause, i silenzi, i tempi rallentati, con a volte le lacrime ma anche con le risate che mi dicono si sentono dal piano di sotto.



(la canzone è un bel regalo che ho ricevuto io in questi giorni ho dovuto cambiare solo il video perché l'altro non lo "incorporava")

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Perché voler essere diversa quando sai fare tutte quelle cose?
Abbraccio

Unknown ha detto...

qualche tempo fa... (sigh! due anni fa a dir la verità) quando mi è successa una cosa brutta allora io piangevo sempre ma sempre ma sempre. una mia amica, Lisa si chiama, mi ha abbracciato e mi ha detto, tranquilla Sid, oggi piangi tantissimo, domani vedrai che piangi un po' meno, e poi dopodomani ancora un po' meno e poi ancora meno e poi ancora meno finché un giorno non piangi più.
ed io l'ho guardata con gli occhi da cocker piangiuto e le ho chiesto: veramente? (perché in quei momenti lì pensi anche che sia infinita la sofferenza) e lei mi ha risposto. certo... poi ricominci!
ed aveva ragione! poi si ricomincia. però poi arriva un momento in cui non si ricomincia più. giuro.

Anonimo ha detto...

Bello davvero... E' un genere di consapevolezza che cerco anch'io e spero di arrivarci vicina almeno un po'.

Non facile però. Ma questo è vivere.

mastrangelina ha detto...

@Claudia, hai visto brava? un abbraccio anche a te :)

@sidgi, grazie, hai una capacità tu di scrivermi cose belle che poche altre. E comunque la tua amica ha ragione, il miglioramento è millimetrico basta starci attente ma c'è. Io devo solo imparare a farmi ferire un po' meno. Ma ci riesco, giuro che prima o poi ci riesco. Anzi giuro che prima ci riesco.

@Laura, la parola consapevolezza è tra le mie preferite solo che è talmente è difficile da perseguire. Per dire, per ora ce la faccio solo nello yoga :)