lunedì 19 luglio 2010

spazi intorno

Molti anni fa incappai in una canzone, all'improvviso. Ricordo la radio accesa, il ritorno da un piccolissimo viaggio, il sole, la strada, gli olivi. Ricordo perfettamente che ero sola. Ricordo di aver abbassato lo sguardo per riconoscere quella voce, quella musica, così istintivamente affine e allo stesso tempo così sfuggente. Ricordo solo il desiderio di alzare il volume e di far sì che io, la musica, l'aria e la campagna diventassimo una cosa sola. Mi succede spesso. Sono quasi sempre sola, sono quasi sempre in macchina, sono quasi sempre nel verde. Ricordo che da quel giorno lì lei ha trovato uno spazio suo dentro di me. Uno spazio che vive momenti diversi, posizioni diverse, emozioni diverse, reazioni diverse. Uno spazio però fisso.

Si parla di abbracci in questa canzone qui, di quegli abbracci che si danno quando ci si saluta e non si sa se ci si rivedrà. Di quegli abbracci a cui forse si vorrebbe rimanere appesi per un tempo strano, fisso, fluttuante. Di quegli abbracci che potrebbero essere tristi e che invece paradossalmente sembrano non esserlo perché vivono del ricordo di cose belle, di legami belli. A modo loro quasi felici a oltranza. Di lì la musica, la voce,il ritmo. Di lì il sorriso che spontaneamente ti verrebbe già all'attacco se non fosse per il messaggio, per la sua storia, per le parole cariche di ironia amara.



Però di abbracci si parla, di quegli abbracci che a me non riescono. A me che ho sempre bisogno del mio spazio vitale intorno, di quello spazio fisico libero intorno a me. Uno spazio che difficilmente può essere riempito se non da persone che sento vicinissime. Ne parlavamo anche con un'amica tempo fa di questo, nel sottopasso della stazione di Bologna. Di quegli abbracci che invece adesso vorrei dare alle persone che sto trascurando. Non rispondendo a mail a cui vorrei rispondere, non rispondendo a telefonate a cui vorrei rispondere, non andando in posti dove vorrei andare.Ne mando uno così, a tutti, qui. E grazie a Paolo che mi ci ha fatto riflettere.

4 commenti:

mastrangelina ha detto...

questo commento è di prova che mi dicono che non si riesce a lasciare commenti :)

Raffa ha detto...

Il potere di un abbraccio è magico, taumaturgico, dirompente, soprattutto se sono poche e rare le braccia cui permettiamo di accedere al nostro territorio circostante.
E poi qualche volta ci sono quegli abbracci che è meglio non dare, perché il rischio è quello di non riuscire a staccarsene più.

simple ha detto...

Un abbraccio a te.

mastrangelina ha detto...

@Raffa, grazie :)